Il Presidente della società di calcio che uccise il suo responsabile marketing.

di | 13/06/2020

La verità sulle società di calcio, più ovvia, scomoda e terribile di sempre!

Il Presidente prese il fermacarte e con inaspettata violenza lo conficcò nella schiena del suo responsabile marketing. Con orrore questi si accorse, con l’arnese ancora ben piantato nello corpo, che la sua candida camicia si stava ricoprendo di sangue: vide uno sfarfallio di mille puntini bianchi impressionarsi sulla sua retina, sempre più grandi, sempre più lucenti, poi…

Mi svegliai. Che ci crediate o no, questo è un sogno, anzi l’incubo, che feci qualche anno fa in un momento particolarmente stressante della mia vita quando lavoravo per una importante società sportiva.

Il sogno mi è tornato molte volte in mente perché nasceva delle tensioni che in una società di calcio, spesso, si creano fra la proprietà e gli addetti al Marketing o con i Commerciali quando non ci sono abbastanza soldi nelle casse societarie.

Vuoi sapere perché questo sogno mi terrorizza ancora e dovrebbe terrorizzare anche te?

Prima però permettimi di fare un paio di supposizioni in modo che quello che sto per dire sia di più facile comprensione.

Supponiamo che tu, che stai leggendo, sia il Presidente di una società di calcio. Non una di quelle con milioni di tifosi, ma di quelle più piccole. Per la precisione, farò finta di parlare con un Presidente di una PMS (Piccola-media società) del calcio italiano.

Magari sei diventato Presidente per scongiurare un fallimento, oppure perché te lo ha chiesto qualche autorità politica, probabilmente lo sei diventato per pura casualità, ma hai accettato soprattutto pe la grande passione che hai per questo sport o magari proprio questo grande, immenso amore ti ha spinto a fondarne una nuova, tutta tua.

In ogni caso nella tua vita privata sei un eccellente imprenditore (questo lo do’ per scontato) e quando hai preso la tua squadra lo hai fatto pensando di poter risolvere ed affrontare i problemi nello stesso modo in cui lo fai con la tua attività lavorativa.

Fino ad un certo punto le cose sono andate come pensavi, il tuo sogno si è realizzato. Hai potuto occuparti di allestimento delle squadre, hai trovato i giocatori, i tecnici e preparatori. Hai pensato alle entrate ed alle uscite; questo ovviamente ti ha portato (anche per una questione di economica) ad affidare alcuni incarichi a chi si rendeva più disponibile o aveva la tua totale fiducia.

Purtroppo però e correggimi se sbaglio, sei stato costretto a imparare anche nuove nozioni a proposito delle normative in materia di contratti di calciatori, tutela della privacy, procedure del CONI, della FIGC, della Lega, di controlli della Covisoc e della comunicazione verso l’esterno e dei regolamenti comunali e regionali per l’affidamento, la gestione e l’utilizzo delle strutture sportive .

Hai prestato tantissima attenzione alle problematiche legate alla gestione di una società di calcio, affrontando tifosi, simpatizzanti, giovani calciatori ed i loro genitori; ti sei fatto un culo come una capanna per essere un buon presidente, nonché gestore di risorse finanziarie ed umane allo scopo di rispondere velocemente ed efficacemente alla mole di aspettative che tutti, compresi tifosi e giornalisti riversavano sulla tua figura di Neo Presidente.

Alt, fermati, stop! Lo so che cosa stai pensando!

Giornalisti e Tifosi? Davide ma che dici??? Queste che tu hai menzionato sono figure legate quasi esclusivamente alle grandi squadre di A e che non riguardano la mia società o che la riguardano solo in percentuali minime!

Va bene sulla carta tu potresti avere ragione, ma il fatto che lo sport ha spazio su qualsiasi testata locale o nazionale è un grande vantaggio per tutte le società sportive, alcune riescono a sfruttare questo privilegio al meglio, altre invece non ne capiscono l’importanza. Detto questo, se credi che le cose che dirò non ti riguardino puoi ti invito a continuare a leggere perché alla fine, magicamente, realizzerai che quello che dico riguarda molti, ma soprattutto te.

Dicevamo…dei tuoi grandi sforzi, della tua palese buona volontà e di tutte quelle indubbie ottime cose fatte.

PERÓ, PURTROPPO, QUALCOSA NON È ANDATO SECONDO LE TUE ASPETTATIVE.

Anzi, qualcosa ti ha dato decisamente fastidio.

All’inizio di ogni stagione parti con l’idea di allestire la migliore squadra possibile con i mezzi economici a tua disposizione, ma tutti gli sforzi economici ed organizzativi che produci per metterla in piedi non sembrano bastare mai. Ovviamente solo coi tuoi soldi perché gli sponsor, quando ci sono, non sono mai sufficienti e nonostante questo la gente non è mai contenta. Tutti vogliono sempre di più

L’essere Presidente ti ha fatto capire l’importanza di avere la migliore squadra, con i migliori tecnici e condotta dal migliore allenatore, coordinato da un direttore generale, che ovviamente deve essere il migliore, in un campo accogliente, pieno di servizi e possibilmente “caldo”. Insomma hai capito che hai necessità di avere il meglio per ottenere il meglio; ma il meglio costa.

Ed è proprio qui che si frantuma il nostro bel castello di carta, e riguarda proprio quel concetto ancora troppo indigesto per il calcio italiano di cui abbiamo parlato insieme all’inizio. Ecco di cosa si tratta:

TU “NON SEI UN PRESIDENTE DI CALCIO”!

Puoi leggere, tranquillo, non ho intenzione di causarti una crisi d’identità. Se hai pensato “ma cosa sta dicendo”, cerca di non farti prendere dalla rabbia e seguimi con estrema attenzione.

Dal punto di vista legale è ovvio che sei il Presidente della tua squadra di calcio. Non importa come tu ci sia arrivato a ricoprire questa carica e quale budget tu abbia a disposizione. Il tuo nome è scritto sui documenti ufficiali, sul sito internet e sul tuo biglietto da visita. Carta canta: per tutti quanti tu sei il Presidente.

Ma tu, nella vita di tutti i giorni sei un IMPRENDITORE. Ecco cosa intendevo dire quando ho messo in dubbio le tue certezze.

Dicendo che tu non sei un Presidente ho voluto dire che tu non sei e non ti senti quel Presidente di Calcio che esiste nell’immaginario comune, in qualsiasi categoria, che assomiglia molto ad uno sceicco Arabo, ad un nuovo ricco Cinese o ad un capitano d’Industria ovvero potente e con un patrimonio illimitato; tu sei UN Presidente che purtroppo però, fino ad oggi nonostante si sia impegnato tanto ha sempre troppo poco seguito, pochi sponsor, pochissimi (o nessun) aiuto dal comune e dalle istituzioni, pochi soldi, poche entrate e pochissime prospettive di migliorare questa situazione – Tu, comunque, agli occhi di tutti sei quello che DEVE sganciare i soldi e trovare le soluzioni per sopravvivere senza poter contare su NESSUN’ALTRO.

Proprio per questo motivo, accanto al titolo di Presidente è necessario affiancarne un altro: quello di imprenditore (ho dato per scontato che tu lo fossi, ricordi?).

Quindi oltre ad essere un Presidente sei anche un imprenditore di un’altra azienda che vende prodotti e servizi diversi dal calcio .

Ed è proprio questo che devi ritornare ad essere per tutti non un semplice Presidente ma:

UN PRESIDENTE – IMPRENDITORE DEL CALCIO

Ai tifosi e a chi ti circonda normalmente poco importa la tua professione. Sei il Presidente, che tu lo voglia o meno. Ma per il fatto che per amicizia, amore, orgoglio o passione tu ti sia voluto incollare questa meravigliosa etichetta, non vuole dire che desideri regalare tutti i soldi della tua meritatissima pensione ad un branco di ragazzini viziati che si allenano quando ne hanno voglia e che pensano che fare la doppia seduta di allenamento sia la stessa cosa che farsi “il culo” in fabbrica – questo proprio per utilizzare tutti i cliché possibili del calcio.

Come ogni Presidente, per le decisioni importanti che comportano dei rischi economici, sei bombardato dalle decine di suggerimenti, dei tecnici, procuratori, aiutanti, parenti, tifosi, dirigenti e di tutti quelli che pensano di saperne più di te perché: “il calcio ha le sue regole”.

Ovviamente ogni consiglio è assolutamente disinteressato. Ma ogni decisione che provenga da chiunque, a te costa dei soldi…i tuoi…mai i loro. Proprio per questo devi ragionare sempre come un Imprenditore del Calcio.

Imprenditore e Presidente di Calcio. Queste due cariche possono e debbono coesistere, non pensare che un settore escluda l’altro, non credere che se vendi apparecchiature elettriche, presse, impianti idraulici, immobili o qualsiasi altro articolo, le logiche commerciali che regolano il tuo settore siano lontane dal quelle del calcio e dello sport. Costruire case, vendere pane, auto o servizi internet o per gli enti locali non è diverso dal vendere un Brand calcistico. Il ragionamento che porta a vendere “il calcio” è uguale a qualsiasi prodotto e l’attitudine a pensare da vero imprenditore sicuramente non ti manca.

Ma per essere un vero imprenditore sportivo, tarato al 100% sulle reali esigenze della tua società, devi decidere che è giunto il momento di portare veramente tanti soldi in cascina, è necessario passare all’azione e valorizzare il marchio della tua società di calcio.

Non pensare che questa cosa la possano fare solo il Barcellona o il Milan.

QUALSIASI SOCIETA’ DI CALCIO, CHE SI CHIAMI REAL MADRID, BAYERN MONACO, MANCHESTER UNITED, CAZZATESE O PRO PIPPESE HA UN BRAND CHE DEVE ESSERE CREATO, DIFESO, LUSTRATO E RAFFORZATO A TAL PUNTO DA CREARE VALORE CONCRETO, REALE E SONANTE PER TE E LA SQUADRA.

Lo so che in Italia il pensiero che “…nel calcio il Brand si crea solo vincendo regna sovrano. Però poi quando andiamo a “dare un’occhiata” al bilancio di chi in passato ha vinto coppe e scudetti, le cose non sono proprio rose e fiori. Certo, magari alcune hanno ancora importanti fatturati ma vogliamo contare quante sono le nobili decadute che sono fallite o addirittura sono state spazzate via dal mondo dello sport?

E il motivo è molto semplice: non hanno utilizzano le giuste strategie verso tutti i loro target.

Molti sono i fattori che possono incidere sul reale valore del Brand e altrettanto numerosi sono gli elementi che possono portare i clienti ad apprezzare e in seguito ad acquistare prodotti o servizi legati a quel Brand. Per farlo basta seguire la regola d’oro delle grandi aziende di successo:

ELEVARE L’UFFICIO MARKETING AL RANGO DI CONDOTTIERO DELLA TUA SOCIETÀ’ DI CALCIO.

Non importa che quell’ufficio sia composto solo da te, da tre persone o da dieci; quello che devi fare è adottare l’organizzazione e la giusta strategia di marketing delle aziende leader dei loro mercati.

Un vero Presidente-Imprenditore deve avere la saggezza e la visione di far primeggiare quest’area su qualsiasi altro ufficio come qualsiasi altra azienda, industria o multinazionale di successo nel mondo.

Vuoi le prove? In uno dei miei articoli [link] ho elencato i SEI elementi che accomunano ogni tipo di business – a prescindere del settore di cui stiamo parlando, calcio compreso. Questi concetti li puoi leggere ovunque, detti e ripetuti migliaia di volte; ma adesso li devi guardare con occhi differenti, gli occhi di un Presidente-Imprenditore di successo.

Se pensi però che “il Presidente di Calcio non è un vero e proprio imprenditore”, e che nel calcio quello che dico è difficile da mettere in pratica, allora ho fallito nel mio tentativo di aiutarti ma almeno ho la coscienza a posto perchè c’ho provato…

Se invece ti è scattato un pulsante nella testa che ti ha fatto pensare che “bhè, però in effetti…”, dovrai continuare a leggere perché in questo Blog ti dirò anche come riprendere il controllo sulla tua società, recuperando il tempo ed il denaro che hai speso nello sport.

PUOI FARLO IN DUE MODI: LEGGENDO I CONSIGLI PUBBLICATI SU QUESTO BLOG OPPURE RIVOLGENDOTI AL SISTEMA SPORTMANAGERONE.

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Quindi se non ci riuscite da soli vi posso indicare la retta via, come una splendida stella cometa ad illuminare il sentiero per:

– Aumentare i guadagni diretti ed indiretti ottimizzando, migliorando ed inserendo tutte quegli strumenti idonei a far fruttare.

– Raggiungere tutti i vostri target, aziende sponsor incluse.

Mandatemi una mail utilizzando il form presente sul blog o direttamente all’indirizzo davide@anelli.news.

oppure lasciate un commento qui sotto.

Ciao Pres!

Davide

Un pensiero su “Il Presidente della società di calcio che uccise il suo responsabile marketing.

  1. Massimo iaciancio

    Ciao sono massimo iaciancio posso essere ricontattato? Grazie

    Rispondi

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